Vincono Vodafone e TIM, ma anche Iliad fa capire le sue intenzioni di più agguerrito tra i newcomerSi è conclusa la prima asta per l’assegnazione delle frequenze del 5G, in particolare per la desideratissima banda 3700 MHz: gran parte degli sforzi si è concentrata qui, tanto che su 6,55 miliardi di euro complessivi guadagnati dallo Stato (4 miliardi sopra l’introito minimo indicato nella Legge di Bilancio, fa sapere il Ministero dello Sviluppo Economico) ben 4,346 sono stati investiti in questo lotto.

All’interno della banda 3700 MHz, sostanziale pareggio dei due più grandi operatori del Paese, Telecom Italia e Vodafone, con un lotto di 80 MHz ciascuna, mentre Wind 3 e Iliadhanno ottenuto due lotti da 20 MHz. Nella banda da 700 MHz FDD Iliad si è aggiudicata il lotto di 10 MHz riservato ai nuovi entrati e TIM e Vodafone si sono aggiudicati 2 lotti generici a testa; infine per quella da 26 GHz Telecom, Vodafone, Iliad, Fastweb e Wind 3 si sono spartiti i cinque lotti disponibili in parti uguali.

Le licenze hanno durate variabili, da 15 anni e 6 mesi a 19 anni, e ogni banda assolve a un compito specifico: con quella da 3700 MHz, la più ambita, sarà possibile offrire subito il “piatto forte” del 5G, ovvero una velocità di gran lunga superiore e una latenza molto più bassa rispetto a quelle del 4G attuale, mentre la banda 700 MHz (disponibile solo dal 2022) consentirà di rafforzare la copertura, anche indoor, su tutto il territorio, e quella da 26 GHz permetterà di offrire servizi di nuova generazione nell’ambito della sicurezza, dei trasporti, della robotica, del monitoraggio ambientale.

Quando arriva il 5G e come cambieranno le nostre connessioni

Ma quando si concretizzerà tutto questo, ora che gran parte dei lotti è stata assegnata? L’ingresso ufficiale italiano nel mondo 5G, dopo le sperimentazioni, avverrà nel 2020, quando il gruppo di città – quelle pilota e quelle che si sono mosse autonomamente per le sperimentazioni, cioè Milano, Prato, L’Aquila, Matera, Bari, Roma, Torino e Repubblica di San Marino) – verrà coperto dalla nuova rete; per la maggior parte dell’utenza, sia privata che aziendale, bisognerà invece aspettare il 2022, quando la rete sarà davvero a carattere nazionale.

Per quanto riguarda le prestazioni, l’obiettivo, entro il 2025, sono i 100 Gigabit al secondoin download, 100 volte superiore all’attuale migliore fibra ottica disponibile nelle nostre case; in più la telefonia mobile (le offerte sono sempre a disposizione per il confronto su portali come SosTariffe.it) potrà finalmente superare uno dei suoi limiti storici, cioè la latenza relativamente alta, che passerà da 100 a 1 ms. Già a partire dal 2020, comunque, sarà possibile scaricare ad almeno 10 Gigabit al secondo, prestazioni del tutto imparagonabili a quelle attuali.

Bisognerà, naturalmente, aggiornare i propri smartphone, visto che ci dovranno essere antenne dedicate sui dispositivi, e già spuntano i primi cellulari compatibili con la nuova tecnologia.

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da | Ott 5, 2018 | Consulenza, News, Telefonia | 0 commenti